Yurt (film)

Yurt
Lingua originaleTurco
Paese di produzioneTurchia
Anno2023
Durata116 min
Dati tecniciB/N
Generedrammatico
RegiaNehir Tuna
SceneggiaturaNehir Tuna
ProduttoreTanay Abbasoglu, Dorothe Beinemeier e Thierry Lenouvel
Casa di produzioneCiné-Sud Promotion, Red Balloon Film e TN Yapim
FotografiaFlorent Herry
MontaggioAyris Alptekin
MusicheAvi Medina
TruccoFunda Nigar Boldurmaz
Interpreti e personaggi
  • Doga Karakas: Ahmet
  • Can Bartu Aslan: Hakan
  • Ozan Çelik: Yakup
  • Tansu Biçer: padre
  • Didem Ellialti: madre
  • Orhan Güner: Behlül
  • Isilti Su Alyanak: Sevinç
  • Ozan Bilen
  • Emrullah Erbay: Enes
  • Ercan Erdil: Bully around dormitory
  • Miraç Kaya: Musa
  • Erdi Kökerer: Macid
  • Fatih Berk Sahin: School Bully
  • Tolga T. Talay
  • Nazli Benan Özkaya: insegnante d'inglese

Yurt è un film del 2023 diretto da Nehir Tuna, al suo debutto come regista.

Il film è stato presentato all'80ª edizione della Mostra del cinema di Venezia, nella sezione Orizzonti.

Trama

Turchia, 1996. Il quattordicenne Ahmet viene mandato dal padre neo-convertito in un dormitorio islamico per imparare i valori musulmani. Qui Ahmet dovrà riuscire ad adattarsi ai rozzi ragazzi che vi abitano e riuscirà a farlo solamente con l'aiuto di Hakan.

Produzione

Per la realizzazione del film, Nehir Tuna ha attinto alla propria esperienza avendo frequentato un collegio religioso per cinque anni.[1] Il film è il seguito del suo pluripremiato cortometraggio The Shoes,[2] ed è una coproduzione della società turca TN Yapım, della tedesca Red Balloon Film GmbH e della francese Ciné-Sud Promotion, con il sostegno del Borsa di studio Sundance per la produzione e lo sviluppo.[3]

Le riprese del film sono state effettuate a İzmir, nella Regione dell'Egeo, tra il 2019 e il 2022.[4]

Distribuzione

Il film è stato presentato nella sezione Orizzonti dell'80ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.[1] Il film è stato proiettato anche al Festival international du film de Marrakech del 2023, dove Doğa Karakaş è stato premiato come miglior attore.[5]

Accoglienza

Il film è stato descritto come "una bella sorpresa che racconta la paradossale storia di un ragazzo diviso tra tensioni religiose ed esplosioni di testosterone".[6]

Note

  1. ^ a b (EN) Davide Abbatescianni, Dormitory: Growing up in turbulent Turkey in the late 1990s, in The New Arab, 6 ottobre 2023. URL consultato il 12 aprile 2024.
  2. ^ (EN) Screen staff, Venice 2023 preview: Screen's guide to the Horizons, Extra titles, in Screen International, 25 agosto 2023. URL consultato il 12 aprile 2024.
  3. ^ (EN) Vassilis Economou, Nehir Tuna's feature debut, Dormitory, enters post-production, in Cineuropa, 28 aprile 2022. URL consultato il 12 aprile 2024.
  4. ^ (TR) Şefika Nur Çiftçi, Türkiye'den Venedik Film Festivali'ne katılan 'Yurt' filmi İslam'ı hedef gösterdi LGBT propagandası yaptı | Özel Haberleri, in Yeni Şafak, 4 settembre 2023. URL consultato il 12 aprile 2024.
  5. ^ Elsa Keslassy e Ben Croll, 'The Mother of All Lies' Wins Top Prize at Marrakech in Historic Night for Moroccan Cinema, in Variety, 2 dicembre 2023. URL consultato il 12 aprile 2024.
  6. ^ Roberto Brunelli, I dolori del giovane Ahmet nel dormitorio dell'islamismo (di ritorno), in The Hollywood Reporter Roma, 2 settembre 2023. URL consultato il 12 aprile 2024.

Collegamenti esterni

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