Vamba (re visigoto)

Vamba
Statua di Vamba di Alejandro Carnicero (1750-1753) a Madrid
Re dei visigoti
In carica672 - 680
PredecessoreReccesvindo
SuccessoreErvige
NascitaPenamacor[1], 600 circa
MortePampliega, 688
Casa realeDinastia di Vamba

Vamba o Wamba[2] (Penamacor, 600 circa – Pampliega, 688) è stato Re dei Visigoti dal 672 al 680/681.

Biografia

L'Europa nel 651; il regno dei Visigoti, durante il regno di Vamba, occupava la quasi totalità della penisola iberica e la Gotia, nella Gallia sud-occidentale

Il re dei Visigoti Reccesvindo morì nel 672 nel paese chiamato Gérticos, a circa 13 chilometri da Valladolid, come conferma anche Henri Leclercq, nel suo L'Espagne chrétienne.[3] Il Chronica Regum Visigotthorum cita Reccesvindo, confermando che fu re, da solo per ventitré anni sette mesi e undici giorni e morì nel settembre del 672,[4] come il Laterculus regum Visigothorum;[5] mentre il Chronicon Albeldense conferma che Reccesvindo regnò assieme al padre Chindasvindo.[6]

Nello stesso paese di Gérticos, il 21 settembre 672, secondo la Cronica Alfonso III, fu eletto il successore, nella persona di Vamba,[7] un nobile già avanti negli anni, che non avrebbe voluto essere candidato alla carica, quasi contro la sua volontà; da quel giorno il paese di Gérticos prese, e mantiene tuttora, il nome di Wamba.

Ma la sua elezione, come ricorda lo storico Rafael Altamira y Crevea, fu contestata dai nobili di Nîmes e di Narbona;[8] sicché Vamba, per affermare la propria autorità, circa un mese dopo (in ottobre) si fece consacrare con l'unzione sacra dall'arcivescovo di Toledo.[9] Vamba fu il primo re d'origine «barbara» a farsi consacrare in Occidente, per legittimare il suo potere; sarà imitato, circa ottant'anni dopo, dal re dei franchi Pipino il Breve.

Il nuovo re dovette lottare contro i nobili ribelli, sia ariani sia cattolici, e reprimere le rivolte dei vàsconi, negli attuali Paesi Baschi,[8] che furono sconfitti;[7] ma soprattutto dovette intervenire in Settimania per combattere il duca Paolo, che, con il sostegno dei nobili locali, si era proclamato re a Narbona, e aveva ottenuto anche l'appoggio di Childerico II, re merovingio dei franchi.[8] Nel 673, dopo avere ripreso Tarragona, Barcellona e Narbona, riuscì a ottenere la vittoria e catturare il duca ribelle, che s'era asserragliato nell'arena di Nîmes[7] (trasformata in fortezza dai visigoti, nel V secolo). Dopo averlo fatto prigioniero Paulo e i suoi alleati, a Toledo, furono condannati alla prigione, dopo che gli erano stati tagliati i capelli, ma le loro vite furono risparmiate, come riporta il vescovo di Toledo Giuliano II (642-690), autore della Historia rebellionis Pauli adversus Wambam.[10] La Historia rebellionis Pauli adversus Wambam è riportata nel sesto volume della España sagrada che con la Historia Wambæ Regis è fonte della maggior parte delle notizie riguardanti Vamba.[11] Henri Leclercq, nel suo L'Espagne chrétienne riporta la sfilata dei prigionieri nelle vie di Toledo, rasati, a piedi nudi e vestiti di un sacco.[12]

Per ridare spirito guerriero al popolo goto riorganizzò militarmente lo Stato, e soprattutto rese più effettivo l'obbligo del servizio militare, per nobili e clero, con una legge del 673, che fu aggiunta al codice di Reccesvindo: coloro che rifiutavano di prestar servizio nell'esercito venivano privati dei diritti civili.[8]

Sotto il suo regno iniziarono le incursioni e le razzie dei cavalieri berberi, islamizzati da pochi anni, nel sud del regno visigoto (nell'Andalusia attuale). Particolarmente grave fu l'attacco alla città di Algeciras; circa duecentosessanta navi dei musulmani attaccarono la costa meridionale della Spagna, ma gli invasori furono respinti, e la loro flotta distrutta.[13]
In seguito egli stesso avrebbe cominciato ad arruolare questi berberi come mercenari, nonostante le molte proteste, tra cui quelle della Chiesa cattolica.

Tra il 675 e il 676 Vamba aveva convocato l'XI Concilio di Toledo, che cercò di combattere l'eresia e la crapula (bere e mangiare oltre misura) del clero.[14]
Vamba, assieme all'arcivescovo di Siviglia Giuliano, decise che la religione ebraica dovesse sparire completamente dal regno: organizzò quindi il prelievo forzato dei bambini ebrei, per obbligarli a ricevere il battesimo cattolico e un nome cristiano.

Il 14 ottobre 680 Vamba si ammalò e quando si riprese cedette il potere a Ervige, un nobile che durante la sua malattia si era mostrato molto sollecito, il quale fu immediatamente consacrato re dal metropolita di Toledo.[15]
Secondo Altamira a causa delle sue riforme in campo militare e religioso, la contestazione nei suoi confronti crebbe sempre più, finché, in seguito a una congiura capeggiata da un nobile, il conte Ervige, appoggiato dal metropolita di Toledo, Vamba fu detronizzato.[8]
Secondo le Cronache di Alfonso III Ervige offrì a Vamba un infuso d'erba chiamata spartus; solo dopo avere bevuto la bevanda, che gli aveva fatto perdere la memoria, Vamba abdicò a Ervige. Nell'ottobre dello stesso anno, dopo essere stato tonsurato, si ritirò in un monastero della regione di Burgos, dove morì nel 681, dopo essere stato re per otto anni e un mese, vivendo ancora sette anni e tre mesi.[13]
Il Chronica Regum Visigotthorum cita Vamba, confermando che fu re per otto anni un mese e quattordici giorni,[16] come il Laterculus regum Visigothorum[17]; mentre il Chronicon Albeldense conferma che Vamba regnò otto anni, sconfisse Paulo e fu detronizzato da Ervige.[6]

Malgrado le vicende agitate del suo regno, Vamba fu considerato l'ultimo grande re visigoto. La sua deposizione segnò l'inizio della fine del regno dei visigoti. E anche il popolo dei goti, dopo la conquista arabo-berbera, divenne un popolo di mozarabi.

Dinastia

Di Vamba non si conoscono gli ascendenti, né il nome di una eventuale moglie né alcuna discendenza.[18] Tuttavia, secondo il Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia, la sua famiglia potrebbe essere stata originaria della parte occidentale del regno, tra gli attuali Portogallo e Galizia, poiché durante il regno del suo predecessore Vamba si prodigò per il clero galiziano e presentò il testamento del vescovo di Braga;[9] inoltre, a questa origine si potrebbe ascrivere il toponimo di una torre di guardia a sud del fiume Tago, vicino a Vila Velha de Ródão, chiamata torre (castelo) do rei Vamba. Nelle Cronache di Alfonso III viene affermato che il re dei Visigoti Egica sarebbe stato un nipote di Vamba,[19] tesi accolta anche dal Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia.[20] In seguito, a Egica successero il figlio Witiza[21][22] e poi il nipote Agila II.[23][24]

Note

  1. ^ Alcune fonti tramandano come luogo di nascita del re Penamacor, nel distretto di Castelo Branco, in Portogallo, non lontano dall'attuale frontiera con la Spagna.
  2. ^ Bruno Migliorini et al., Scheda sul lemma "Vamba", in Dizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2010, ISBN 978-88-397-1478-7. Le forme Vamba e Wamba sono in uso anche nelle lingue spagnola, catalana e portoghese.
  3. ^ (FR) #ES L'Espagne chrétienne, pag. 334
  4. ^ (LA) #ES España Sagrada Tomo II, Chronica Regum Visigotthorum, pagg. 173 e 174, n° 32
  5. ^ (LA) #ES MGH Auct. ant. 13, Laterculus regum Visigothorum, pag. 468, n° 41
  6. ^ a b (LA) #ES Anastasii abbatis opera omnia, Chronicon Albeldense, colonna 1135, par. 42
  7. ^ a b c (LA) #ES Cronica Alfonso III, pag. 18, n° 1
  8. ^ a b c d e Rafael Altamira, "La Spagna sotto i Visigoti", in "Storia del mondo medievale", vol. I, 1999, pag. 764
  9. ^ a b (ES) #ES Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia - Wamba
  10. ^ (LA) #ES España sagrada. 6, Historia Wambæ Regis, par. 37, pagg. 570 e 571
  11. ^ (LA) #ES España sagrada. 6, Historia Wambæ Regis, pagg. 537 - 571
  12. ^ (FR) #ES L'Espagne chrétienne, pag. 338
  13. ^ a b (LA) #ES Cronica Alfonso III, pag. 18, n° 2
  14. ^ (FR) #ES L'Espagne chrétienne, pag. 340
  15. ^ (FR) #ES L'Espagne chrétienne, pag. 341
  16. ^ (LA) #ES España Sagrada Tomo II, Chronica Regum Visigotthorum, pag. 174, n° 33
  17. ^ (LA) #ES MGH Auct. ant. 13, Laterculus regum Visigothorum, pag. 468, n° 44
  18. ^ (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy: KINGS of the VISIGOTHS in SPAIN 531-711 - WAMBA
  19. ^ (LA) #ES Cronica Alfonso III, pag. 18, n° 3
  20. ^ (ES) #ES Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia - Egica
  21. ^ (LA) #ES Cronica Alfonso III, pagg. 18 e 19, n° 3
  22. ^ (ES) #ES Historia Genealógica de la Casa de Lara, La casa real de los Godos, pag 45
  23. ^ (ES) #ES Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia - Agila II
  24. ^ (LA) #ES MGH Auct. ant. 13, Laterculus regum Visigothorum, pag. 469

Bibliografia

Fonti primarie

  • (LA) Chronica Regum Visigotthorum, España Sagrada Tomo II.
  • (LA) Anastasii abbatis opera omnia.
  • (LA) Monumenta Germaniae Historica, Auctorum antiquissimorum, tomus XIII, Laterculus regum Visigothorum.
  • (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores rerum Merovingicarum.
  • (LA) #ES Patrologiae latinae, Volume 80.
  • (LA) España sagrada. 6, Historia Wambæ Regis.
  • (LA) #ES Cronica Alfonso III.

Letteratura storiografica

  • Rafael Altamira, La Spagna sotto i Visigoti, in Storia del mondo medievale, vol. I, Garzanti, 1999, pp. 743–779.
  • (FR) #ES L'Espagne chrétienne
  • Giordana Di Ermenegildo, La storia di re Wamba, ed. flower-ed, ISBN 978-88-97815-02-0.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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Reccesvindo 672–680 Ervige
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