Teloneo

Il teloneo o telonio era un'imposta indiretta che colpiva il transito o la circolazione delle merci di consumo.

Storia

Antichità

Nell'antica Grecia il termine era utilizzato per indicare genericamente un'imposta;[senza fonte] il termine infatti deriva dal greco teloneum che indicava gli esattori delle imposte.[1]

Nell'Impero romano indicava un pedaggio posto lungo i ponti, le strade o nei porti.[2] Più generalmente si chiamavano così le imposte indirette sulle merci e sui beni di consumo, la cui ripartizione era stabilita dai proconsoli di anno in anno.

Medioevo

Nel Regno franco questo tipo di tassa garantiva ancora ampi profitti e veniva riscosso da appositi funzionari detti teloneaorii. Secondo Henri Pirenne la loro importanza è testimone della persistenza dei commerci nell'Europa tardoantica, la cui decadenza sarebbe iniziata solamente con l'espansione islamica nel VII secolo.[3]

Nel medioevo i telonei erano dazi commerciali, come la decima e il portorium, da pagare al transito dei valichi alpini, oppure il ripatico riscosso nei porti per lo scalo delle merci.[1] A partire dall'età carolingia i telonea, assieme ai diritti di mercato, venivano concessi dall'autorità regia ai vescovi cittadini; questi dazi commerciali garantivano ai vescovi, e dunque alle città, consistenti proventi di natura pubblica.[4]

Note

  1. ^ a b Barbero, Frugoni, p. 237.
  2. ^ Pirenne, p. 12.
  3. ^ Pirenne, pp. 12-19.
  4. ^ Tabacco, p. 224.

Bibliografia

  • Alessandro Barbero e Chiara Frugoni, Dizionario del medioevo, Roma, Bari, Laterza, 2008, ISBN 978-88-420-6374-2.
  • Giovanni Tabacco, Alto Medioevo, in Giovanni Tabacco e Grado Giovanni Merlo, Medioevo V-XV secolo, collana La civiltà europea nella storia mondiale, Bologna, Il Mulino, 1981, ISBN non esistente, SBN IT\ICCU\RAV\0050773.
  • Henri Pirenne, Le città del Medioevo, Bari, Laterza, 1974, ISBN non esistente, SBN IT\ICCU\IEI\0709894.

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