Saline di Augusta
Saline di Augusta | |
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Tipo di area | Sito di interesse comunitario a protezione speciale |
Codice WDPA | 555540581 |
Cod. Natura 2000 | ITA090014 |
Class. internaz. | ZPS, SIC |
Stato | Italia |
Regione | Sicilia |
Provincia | Siracusa |
Comune | Augusta |
Superficie a terra | 63 ha |
Gestore | WWF Italia |
Mappa di localizzazione | |
Saline di Augusta | |
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Le saline di Augusta sono un'area naturale protetta con normativa della Comunità europea, ricadente sul territorio comunale di Augusta, nella provincia italiana di Siracusa.
Storia
Le saline di Augusta risalgono, secondo alcune documentazioni, almeno al XVI secolo[1]; di esse parla anche Tommaso Fazello[2]. Le saline vennero tagliate in due parti in seguito alla costruzione, alla fine degli anni sessanta del XIX secolo dei binari della ferrovia Catania-Siracusa aperta al traffico il 19 gennaio 1871[3]. Un tempo molto attive nella raccolta del sale marino rappresentarono una risorsa economica consistente fino a quando, in seguito alla costruzione del complesso petrolchimico, non vennero chiuse.
A causa della vicinanza con uno dei tre siti petrolchimici siracusani (non bonificati) le saline di Augusta sono state ritenute ad alto rischio ambientale e per questo, nonostante la protezione speciale datale dalla comunità europea (zona di interesse comunitario e zona a protezione speciale), il sito è stato inserito tra i nominativi dell'Ufficio Speciale per le Aree ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale della Sicilia, organo istituito presso l'Assessorato Regionale territorio e ambiente con la delibera di giunta di governo nº 306 del 29 giugno 2005.
Il sito non è stato ancora (al 2019) riadattato e bonificato.
Flora
La flora dell'area è costituita dalla tipica macchia mediterranea delle aree circostanti[4].
Fauna
La fauna avicola è sia di tipo stanziale sia di passo. Sono segnalate l’avocetta, il fenicottero, il cavaliere d’Italia, la pittima, il fratino, la beccaccia, il piovanello, le anatre, la garzetta, la spatola e gli aironi, oltre agli onnipresenti gabbiani[4].
Note
- ^ Saline di Augusta, su antoniorandazzo.it. URL consultato il 23 febbraio 2019.
- ^ Tommaso Fazello, Storia di Sicilia, deche 2 (tradotte in lingua toscana da Remigio Fiorentino, I, Palermo, Stamperia Pedone e Muratori, 1830, p. 262.
- ^ Alessandro Tuzza, Prospetto cronologico dei tratti di ferrovia aperti all'esercizio dal 1839 al 31 dicembre 1926, in Treni di carta.
- ^ a b Lombardo, p. 1.
Bibliografia
- Luigi Lombardo, Le saline di Augusta e Magnisi, in Dialoghi Mediterranei, 1º maggio 2014, ISSN 2384-9010 (WC · ACNP). URL consultato il 25 febbraio 2019.
Voci correlate
Altri progetti
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- Wikimedia Commons
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Saline di Augusta
Collegamenti esterni
- Ex Saline di Augusta, su augusta-framacamo.net.
- Ufficio Speciale per le Aree ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale della Sicilia - ZPS - Saline di Augusta (ITA090014), su ufficiospeciale.it. URL consultato il 20 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2014).
- Le Saline di Augusta - Italia Nostra, su italianostra.org.
- Augusta, le ex saline Regina sono nel degrado: «Alterati gli equilibri ambientali», su gds.it.
Video
- yaponchak2, Escursione alle saline di Augusta (Sr), su YouTube, 12 dicembre 2010.