Modello a cavo di un assone

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Il modello a cavo descrive gli assoni come linee di trasmissione costituite da resistenze e capacità. L'assone è un prolungamento di cui sono dotate gran parte delle cellule nervose, che serve a propagare segnali elettrici sotto forma di correnti ioniche.

Descrizione delle proprietà di cavo dell'assone

Schema del modello a cavo

Nel modello a cavo dell'assone la membrana viene descritta da più elementi composti ognuno da una resistenza R M {\displaystyle R_{M}} e da una capacità C M {\displaystyle C_{M}} connesse in parallelo. Questi elementi sono interconnessi da una parte da una resistenza R 2 {\displaystyle R_{2}} , che rappresenta la resistenza del citoplasma dell'assone e dall'altra da una resistenza R 1 {\displaystyle R_{1}} , che rappresenta la resistenza del mezzo esterno.

Trasmissione e dimostrazione

Quando un segnale si propaga passivamente a partire da un punto x 0 {\displaystyle x_{0}} lungo l'assone, la sua energia decresce esponenzialmente in funzione della distanza secondo una legge del tipo:

E x = E 0 e x / λ {\displaystyle E_{x}=E_{0}\cdot e^{-x/\lambda }}

dove λ {\displaystyle \lambda } è la costante di spazio dell'assone. λ dà la distanza per cui E x = E 0 / e {\displaystyle E_{x}=E_{0}/e} [non chiaro]. In un assone tipico l= 1– 3 mm. Ovviamente la differenza di potenziale lungo l'assone genera delle correnti. Queste sono generalmente chiamate correnti locali del circuito. Per calcolare le correnti consideriamo un punto P in un assone supposto infinitamente lungo. Supponiamo che P sia sufficientemente lontano da qualsiasi elettrodo che generi correnti o differenze di potenziale. Poniamo che la corrente interna longitudinale a P sia I 2 {\displaystyle I_{2}} , I M {\displaystyle I_{M}} sia la corrente di membrana ed I 1 {\displaystyle I_{1}} e I 2 {\displaystyle I_{2}} siano rispettivamente la corrente esterna e la resistenza per lunghezza unitaria.

Correnti in un assone

Se non si fornisce corrente vicino a P, per mantenere il circuito chiuso, le correnti esterna ed interna devono soddisfare la condizione:

I 1 = I 2 {\displaystyle I_{1}=-I_{2}}

Dalla legge di Ohm per la superficie esterna della membrana si ha:

E 1 x = R 1 I 1 {\displaystyle {\frac {\partial E_{1}}{\partial x}}=-R_{1}I_{1}}

E per la superficie interna:

E 2 x = R 2 I 2 {\displaystyle {\frac {\partial E_{2}}{\partial x}}=-R_{2}I_{2}}

Con E M = E 1 + E 2 {\displaystyle E_{M}=E_{1}+E_{2}}

Dalle equazioni precedenti si ottiene:

E M x = I 2 ( R 1 + R 2 ) {\displaystyle {\frac {\partial E_{M}}{\partial x}}=I_{2}\cdot (R_{1}+R_{2})}

Inoltre, poiché:

I 2 x = I M {\displaystyle {\frac {\partial I_{2}}{\partial x}}=I_{M}}

Si ha:

I M = 1 R 1 + R 2 2 E M x 2 {\displaystyle I_{M}={1 \over R_{1}+R_{2}}\cdot {\frac {\partial ^{2}E_{M}}{\partial x^{2}}}}

Quest'ultima equazione mostra che sotto queste condizioni la corrente di membrana è proporzionale alla derivata seconda del potenziale di membrana. Il potenziale di azione è per avere una buona approssimazione, un fenomeno monobasico. La sua derivata prima è quindi bifasica e la derivata seconda trifasica. Gli esperimenti sugli assoni giganti del Calamaro hanno dimostrato che la corrente di membrana è data dall'equazione:

I M = C M E M x + i I i {\displaystyle I_{M}=C_{M}\cdot {\frac {\partial E_{M}}{\partial x}}+\sum _{i}I_{i}}

Dove i termini I i {\displaystyle I_{i}} rappresentano una specifica corrente ionica di membrana. Mettendo insieme le precedenti equazioni si ottiene:

1 R 1 + R 2 2 E M x 2 = C M E M x + i I i {\displaystyle {1 \over R_{1}+R_{2}}\cdot {\frac {\partial ^{2}E_{M}}{\partial x^{2}}}=C_{M}{\frac {\partial E_{M}}{\partial x}}+\sum _{i}I_{i}}

Per risolverla dobbiamo poter derivare E M {\displaystyle E_{M}} per x e t in entrambi i membri dell'equazione. Il lavoro del potenziale d'azione lungo l'assone è simile ad un fascio d'onde. Quindi, servendoci della teoria delle onde, abbiamo per un potenziale che si propaga come un'onda:

2 V x 2 = 1 θ 2 2 V t 2 {\displaystyle {\frac {\partial ^{2}V}{\partial x^{2}}}={1 \over \theta ^{2}}\cdot {\frac {\partial ^{2}V}{\partial t^{2}}}}

dove θ {\displaystyle \theta } è la velocità di propagazione dell'onda. Assumendo che la velocità di propagazione dell'impulso nel nervo sia costante, otteniamo:

1 R 1 + R 2 1 θ 2 2 E M x 2 = C M E M t + i I i {\displaystyle {1 \over R_{1}+R_{2}}\cdot {1 \over \theta ^{2}}{\frac {\partial ^{2}E_{M}}{\partial x^{2}}}=C_{M}{\frac {\partial E_{M}}{\partial t}}+\sum _{i}I_{i}}

Una volta determinato sperimentalmente E M {\displaystyle E_{M}} questa equazione può essere risolta. Si introduce a tal fine il valore tipico di θ {\displaystyle \theta } . Se questo valore non è noto, può essere supposto. Se si ipotizza un valore troppo grande, E M {\displaystyle E_{M}} tende all'infinito, se troppo piccolo E M {\displaystyle E_{M}} tende a zero. Si può fare l'ipotesi che sia corretto nella sua direzione fino a che E M {\displaystyle E_{M}} non ritorna al livello che resta alla fine del potenziale d'azione.

Andamento di E M {\displaystyle E_{M}} e di I M {\displaystyle I_{M}}

Il grafico a destra illustra schematicamente il comportamento di E M {\displaystyle E_{M}} e della corrente di membrana I M {\displaystyle I_{M}} . In particolare si può notare la natura trifasica di I M {\displaystyle I_{M}} .

Il grafico mostra le correnti ioniche separate in funzione del tempo in un punto lungo l'assone. Si può notare che inizialmente I M {\displaystyle I_{M}} è all'incirca I N a {\displaystyle I_{Na}} . Dopo I N a {\displaystyle I_{Na}} e I K {\displaystyle I_{K}} cancellano quasi completamente qualsiasi altro contributo entro 2 msec. I N a {\displaystyle I_{Na}} e I K {\displaystyle I_{K}} rappresentano le correnti dovute al meccanismo della pompa sodio-potassio. Queste correnti sono ovviamente diverse da quelle del potenziale d'azione della membrana con I M = 0 {\displaystyle I_{M}=0} . Una delle più significative differenze è il picco più elevato di I N a {\displaystyle I_{Na}} quando I M {\displaystyle I_{M}} è diverso da 0. Il modello presentato ha trovato conferme in diversi esperimenti e dimostra come l'onda di depolarizzazione si propaghi attraverso il continuo scambio di ioni sodio e potassio, che generano correnti ioniche lungo l'assone.

Voci correlate

  • Potenziale di membrana
  • Membrana cellulare
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