Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue

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Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue
Legacoop
Sede Legacoop a Roma, Via Guattani, 9.
AbbreviazioneLegacoop
Fondazione1893
Sede centraleBandiera dell'Italia Roma
Altre sediBandiera del Belgio Bruxelles
PresidenteBandiera dell'Italia Simone Gamberini[1]
DirettoreGianluigi Granero
Lingua ufficialeItaliano
Membri10.000 cooperative associate, 7.400.000 socie e soci (2021)
Impiegati454.000 (2021)
Mottovalori imprese persone
Sito web
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La Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue, meglio conosciuta come Legacoop[2] (precedentemente anche come Lega delle Cooperative) è la più antica e principale associazione di tutela e rappresentanza delle cooperative italiane. Riunisce, infatti, oltre 10.000 imprese cooperative[3], attive in tutte le regioni italiane e in tutti i settori, che complessivamente contano oltre 7.400.000 socie e soci.

Riconosciuta come persona giuridica dalla normativa vigente[4], a termini statutari possono aderirvi le cooperative, le mutue, i loro consorzi e le società costituite per il conseguimento dei loro scopi. In particolare, storicamente rappresenta il mondo delle cooperative vicine alla sinistra[5].

È organizzata in Associazioni di settore[6] e in Rappresentanze Regionali e territoriali[7]. Esercita sugli enti cooperativi a essa aderenti le funzioni di vigilanza e di revisione conferitele dalle leggi vigenti.

Storia

Il primo congresso[8] dei cooperatori italiani ebbe luogo a Milano nel 1886, su stimolo della Società di mutuo soccorso Archimede di Milano, che decise di radunare tutti i cooperatori italiani. I 100 delegati, in rappresentanza di 248 società e di 70.000 soci, si riunirono dal 10 al 13 ottobre per dare vita a una struttura organizzativa che assicurasse lo sviluppo e il coordinamento di un movimento cooperativo assai variegato. Nacque così la Federazione nazionale delle cooperative e venne decisa la pubblicazione, dal 1º gennaio 1887, del suo organo ufficiale di stampa La cooperazione italiana[9]. La Federazione viene successivamente rinominata Lega delle Cooperative durante il 5º congresso[10], tenutosi a Sampierdarena nel 1893.

Nel 1919 ci fu la separazione con la componente di ispirazione cattolica, che fondò la Confederazione delle Cooperative Italiane e a partire da quel momento la Lega delle Cooperative consolidò il proprio rapporto con la sinistra. Con l'ascesa e la successiva presa del potere da parte del Fascismo, però, ci fu il tentativo di piegare la cooperazione ad un modello economico corporativo[3], con la devastazione di molte cooperative[11] e infine nel 1925 lo scioglimento della Lega[12]. Nel 1945, dopo la seconda guerra mondiale e la caduta della dittatura fascista la Lega venne ricostituita[13] e il valore sociale della cooperazione riprese nuovo slancio e trovò piena cittadinanza nella Costituzione Repubblicana, la quale così recita all'articolo 45: "La Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata. La legge ne promuove e favorisce l'incremento con i mezzi più idonei e ne assicura, con gli opportuni controlli, il carattere e le finalità"[14].

Nei decenni successivi al dopoguerra la cooperazione riuscì a consolidarsi e a crescere, diventando una presenza diffusa su tutto il territorio nazionale. La strategia del PCI individua nella cooperazione un elemento di rottura del sistema capitalista, nella misura in cui essa partecipa alle lotte politiche delle masse lavoratrici. Nasce da qui la politica della "cinghia di trasmissione" garantita dai dirigenti delle cooperative, in gran parte attivi durante la Resistenza tra le fila dei partigiani[15]. E così sarà fino all’inizio degli anni ’70. Sarà con la presidenza di Vincenzo Galetti (1974-1977) che, pur mantenendo l’organicità della Lega alla sinistra, viene superato il tradizionale ruolo di sussidiarietà[16].

Nel 1987 la Lega delle Cooperative celebrava il centenario della sua fondazione, ma negli anni immediatamente successivi l'intero modello sarebbe stato messo a dura prova dagli sconvolgimenti politici avviati dalla caduta del Muro di Berlino. Inoltre la tempesta giudiziaria e politica, che investì la società italiana con l'avvio di Tangentopoli e la caduta dei partiti politici tradizionali, non mancò di ripercuotersi all'interno dell'universo cooperativo, travolto anche da campagne denigratorie che intendevano coinvolgere il movimento cooperativo e i partiti di sinistra[17]. Per rispondere a queste situazioni, ma anche all'entrata in pieno vigore del Mercato Comune Europeo, all'inizio degli anni Novanta si sussegue un periodo di grande riorganizzazione per la cooperazione. Prima con la Legge di riforma n. 59/92[18], che introduce la figura del socio sovventore, le azioni di partecipazione cooperativa, la nuova disciplina sui diritti di informazione ai soci e la creazione di fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione (Legacoop a questo fine fonderà Coopfond). Inoltre la stessa Legacoop introdurrà negli stessi anni la propria Carta dei Valori (che si rifà alla "Dichiarazione di identità cooperativa” approvata nel 1995 dal 31° Congresso dell’Alleanza Cooperativa Internazionale, di cui Legacoop fa parte[19]), il Codice Quadro e il Bilancio Sociale Cooperativo, promuovendone la diffusione anche tra le proprie cooperative associate[20].

Nel nuovo millennio l'associazione, nel frattempo rinominata nel 1997 in Legacoop[21], concentra sempre di più la propria attenzione sugli aspetti legati all'innovazione, alla sostenibilità e alle pari opportunità, con l'obiettivo di sostenere uno sviluppo economico che metta sempre al centro le persone, l'ambiente e i territori[22].

Presidenti[23]

1 Ritratto di Francesco Viganò Francesco Viganò 1886 - 1887
2 Antonio Maffi 1887 - 1912
3 Antonio Vergnanini 1912 - 1925
4 Ritratto di Emilio Canevari Emilio Canevari 1945 - 1947
5 Ritratto di Giulio Cerreti Giulio Cerreti 1947 - 1963
6 Silvio Paolicchi 1963 - 1965
7 Ritratto di Silvio Miana Silvio Miana 1965 - 1974
8 Vincenzo Galetti 1974 - 1977
9 Ritratto di Valdo Magnani Valdo Magnani 1977 - 1979
10 Onelio Prandini 1979 - 1987
11 Ritratto di Lanfranco Turci Lanfranco Turci 1987 - 1992
12 Ritratto di Giancarlo Pasquini Giancarlo Pasquini 1992 - 1996
13 Ritratto di Ivano Barberini Ivano Barberini 1996 - 2002
14 Ritratto di Giuliano Poletti Giuliano Poletti 2002 - 2014
15 Mauro Lusetti 2014 - 2023
16 Simone Gamberini dal 2023

Note

  1. ^ Simone Gamberini è lui il nuovo presidente di Legacoop nazionale, su la Repubblica, 5 marzo 2023. URL consultato il 17 aprile 2023.
  2. ^ nel 1997, su coopfirenze.it. URL consultato il 13 maggio 2022 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2016).
  3. ^ a b La storia, su Legacoop Primo Piano. URL consultato il 17 aprile 2023.
  4. ^ Decreto Legislativo del capo Provvisorio dello Stato 14 dicembre 1947, n. 1577, e dal decreto legislativo 2 agosto 2002, n. 220
  5. ^ Il Movimento Cooperativo: cronologia e cenni storici. (PDF), su Legacoop Estense. URL consultato il 1º luglio 2024.
  6. ^ Associazioni di Settore, su Legacoop Nazionale. URL consultato il 16 luglio 2024.
  7. ^ Rappresentanze regionali e territoriali, su Legacoop Nazionale. URL consultato il 16 luglio 2024.
  8. ^ Il primo congresso dei cooperatori italiani, ottobre 1886: relazione ufficiale, Società Cooperativa, 1886. URL consultato il 14 luglio 2024.
  9. ^ Centro italiano di documentazione sulla cooperazione e l’economia sociale | Catalogo, su cooperazioneitaliana.cooperazione.net. URL consultato il 14 luglio 2024.
  10. ^ LIBERI CANTIERI DIGITALI, Storia e Valori della Cooperazione, su www.legacoopmarche.it. URL consultato il 14 luglio 2024.
  11. ^ @Direttore, 27-28 LUGLIO 1922: LA VIOLENZA FASCISTA SI ABBATTE SULLE COOPERATIVE E SUI LAVORATORI, Massimiliano e Francesco Mancini, su ETHICA SOCIETAS-Rivista di scienze umane e sociali, 28 luglio 2022. URL consultato il 14 luglio 2024.
  12. ^ Renato Zangheri, Giuseppe Galasso e Valerio Castronovo, Storia del movimento cooperativo in Italia: la Lega nazionale delle cooperative e mutue, 1886-1986, 1a ed, G. Einaudi, 1987, ISBN 978-88-06-59407-7. accesso richiede url (aiuto)
  13. ^ Pag. 1, in La Cooperazione Italiana, 2-3 del 15 settembre 1945.
  14. ^ La Costituzione - Articolo 45 | Senato della Repubblica, su www.senato.it. URL consultato il 14 luglio 2024.
  15. ^ Il movimento cooperativo in 4 periodi, su Sito ufficiale Legacoop Bologna. URL consultato il 16 luglio 2024.
  16. ^ Fondazione Barberini, su fondazionebarberini.it. URL consultato il 27 febbraio 2020 (archiviato dall'url originale il 15 giugno 2019).
  17. ^ «Coop rosse»: il pm Nordio risarcisce D’Alema e Occhetto, su filcams.cgil.it. URL consultato il 16 luglio 2024.
  18. ^ LEGGE 26 febbraio 1992, n. 212 - Normattiva, su www.normattiva.it. URL consultato il 16 luglio 2024.
  19. ^ Associazione, su Legacoop Nazionale. URL consultato il 16 luglio 2024.
  20. ^ Il Movimento Cooperativo: cronologia e cenni storici. (PDF), su Legacoop Estense. URL consultato il 1º luglio 2024.
  21. ^ nel 1997, su coopfirenze.it. URL consultato il 13 maggio 2022 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2016).
  22. ^ In Italia, su Legacoop Nazionale. URL consultato il 16 luglio 2024.
  23. ^ Cronologia dei presidenti della Lega Nazionale delle Cooperative - Centro Italiano di Documentazione sulla Cooperazione e l'Economia Sociale (PDF), su ibc.xdams.net.

Bibliografia

  • Giuliana Bertagnoni e Tito Menzani, Servizi, lavoro e impresa cooperativa. Il terziario in Legacoop e nelle altre organizzazioni di rappresentanza (1975-2010), Bologna, Il Mulino, 2010.
  • Bianco, Il movimento cooperativo in Italia. Storia e ruolo nell'economia nazionale, Milano, Baldini & Castaldi, 1975.
  • Fornasari e Zamagni, Il movimento cooperativo in Italia, Firenze, Vallecchi, 1997.
  • Zamagni, Battilani e Casali, La cooperazione di consumo in Italia, Bologna, Il Mulino, 2004.
  • Il Ponte, nov-dic 2000, 2001, pp. 11-12.
  • Legacoop e Confcooperative, Il libro del buon governo cooperativo, Elabora, 2001.
  • Renato Zangheri, Giuseppe Galasso e Valerio Castronovo, 1886-1986, Storia del Movimento Cooperativo in Italia, Milano, Giulio Enaudi Editore.
  • Bernardo Caprotti, Falce e carrello. Le mani sulla spesa degli italiani, Venezia, Marsilio Editori, 2014.

Voci correlate

Collegamenti esterni

  • Sito ufficiale, su legacoop.it. Modifica su Wikidata
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