Il grido della terra
Il grido della terra | |
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Marina Berti e Andrea Checchi in una scena | |
Paese di produzione | Italia |
Anno | 1949 |
Durata | 90 min |
Dati tecnici | bianco/nero |
Genere | drammatico |
Regia | Duilio Coletti |
Soggetto | Tullio Pinelli |
Sceneggiatura | Giorgio Prosperi, Carlo Levi, Alessandro Fersen |
Produttore | Alberto Salvatori |
Produttore esecutivo | Domenico Forges-Davanzati |
Casa di produzione | Lux Film |
Distribuzione in italiano | Lux Film |
Fotografia | Domenico Scala |
Montaggio | Mario Serandrei |
Musiche | Alessandro Cicognini |
Scenografia | Ottavio Scotti |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori originali | |
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Il grido della terra è un film del 1949 diretto da Duilio Coletti.
Trama
Alla fine della guerra, un gruppo di ebrei, liberati dagli alleati dai campi di concentramento in Germania, raggiunge clandestinamente la Palestina. Tra essi un chirurgo israelita e la sua futura nuora sono trasferiti in un campo di profughi in Puglia e, guidati da Ariè, raggiungono la Palestina, dove è in corso la guerriglia fra partigiani ebrei e inglesi occupanti. Un terrorista, figlio del professore, va a trovarlo nella colonia agricola, ma incontra Ariè, che aveva combattuto con lui: i due discutono. Gli inglesi circondano la colonia, ma il chirurgo e la nuora si sottraggono alla cattura. Il figlio compie un attentato contro gli inglesi ed è imprigionato. E, nella colonia, i sopravvissuti riprendono il lavoro nei campi.
Produzione
La sceneggiatura è curata da Giorgio Prosperi, con la collaborazione eccezionale di Carlo Levi e di Alessandro Fersen. Il soggetto è di Tullio Pinelli e i costumi di Emanuele Luzzati.
Il film è stato prodotto dalla Lux Film. Alcuni esterni, ambientati in un centro abitato della Palestina, furono girati nella città vecchia di Bari. Altro luogo fu la località marittima di Cozze, frazione di Mola di Bari, dove nei mesi successivi alla fine della seconda guerra mondiale si erano radunati numerosi profughi ebrei in procinto di partire per la Terra santa. Un altro campo di raccolta era stato allestito a Palese - Macchie, frazione di Bari: fu l'ambiente reale della prima parte del film, fino all'imbarco degli ebrei.[1]
Il film venne scritto al Pubblico registro cinematografico con il numero 729.
Critica
«Il film affronta per la prima volta uno dei problemi politici internazionali più rilevanti nel dopoguerra. La sua realizzazione, contemporanea alla soluzione della questione palestinese, è un esempio di "cinema in diretta", influenzato dal neorealismo.»
(Vito Attolini, Apulia Film Commission)
«Le firme di Alessandro Fersen, Carlo Levi e Giorgio Prosperi suggeriscono le nobili intenzioni di questo film Lux, sul tema della Terra Promessa e della fondazione dello Stato di Israele. Trova accenti autentici soltanto nell'ultima parte.»
(Laura, Luisa e Morando Morandini, il Morandini)
Restauro della pellicola
La versione restaurata dalla Cineteca Nazionale è stata presentata alla 65ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia (2008) nella retrospettiva "Questi fantasmi: Cinema italiano ritrovato (1946-1975)".
È stata pubblicata in DVD nel 2014 dalla Cristaldi Film - Cecchi Gori Home Video.
Note
- ^ Vito Attolini, Alfonso Marrese e Maria Abenante, Cineasti di Puglia. Autori, mestieri, storie, Mario Adda Editore, 2006.
Collegamenti esterni
- (EN) Il grido della terra, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Il grido della terra, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) The Earth Cries Out, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
- (EN, ES) Il grido della terra, su FilmAffinity.
- (EN) Il grido della terra, su Box Office Mojo, IMDb.com.