Gentleman Usher of the Scarlet Rod

Il Gentleman Usher of the Scarlet Rod è il Gentleman Usher dell'Ordine del Bagno, carica istituzionale fondata nel 1725.

Anch'egli, come nel caso del Black Rod della Camera dei Lords del Regno Unito e presso altri ordini cavallereschi, svolge le funzioni di usciere ma non ha incarichi ufficiali governativi, bensì si preoccupa di ammettere i membri dell'Ordine del Bagno a partecipare alle assemblee ufficiali dell'Ordine che si tengono annualmente.

Il nome della carica deriva proprio dall'uso che egli fa di un'asta cerimoniale e dal colore scarlatto del nastro dell'Ordine cavalleresco del Bagno.

Gentleman Usher of the Scarlet Rod dal 1725

  • 1725 – ?: Edmund Sawyer
  • prima del 1763 – dopo il 1789: Henry Hill
  • prima del 1806 – 2 luglio 1814: Sir Isaac Heard
  • 2 luglio 1814 – 1841: George Frederick Beltz
  • 2 dicembre 1841 – 1857?: Albert William Woods
  • 1857? – 18 maggio 1863: Hon. Frederick Arthur Henry Chichester
  • 1863–1911?: Charles George Barrington
  • vacante'?
  • 7 marzo 1913 – 30 marzo 1928: colonnello Sir Charles Wyndham Murray
  • 30 marzo 1928 – 15 novembre 1932: ammiraglio Richard Grenville Arthur Wellington Stapleton-Cotton
  • 15 novembre 1932 – 14 maggio 1948: vice maresciallo dell'aria Sir Charles Alexander Holcombe Longcroft
  • 14 maggio 1948 – 12 marzo 1954: maggiore generale Douglas Neil Wimberley
  • 12 marzo 1954 – 17 luglio 1964: contrammiraglio Robert St Vincent Sherbrooke
  • 25 settembre 1964 – 3 agosto 1979: maresciallo dell'aria Sir Anthony Dunkerton Selway
  • 9 febbraio 1968 – 3 agosto 1979: contrammiraglio Colin Duncan Madden
  • 3 agosto 1979 – 1985: maresciallo dell'aria Sir Denis Crowley-Milling
  • 1985 – 18 luglio 1990: contrammiraglio David Edward Macey
  • 18 luglio 1990 – 15 marzo 2002: vice maresciallo dell'aria Sir Richard Charles Fairfax Peirse
  • 15 marzo 2002 – 13 giugno 2006: contrammiraglio Iain Henderson
  • 13 giugno 2006 – oggi: maggiore generale Charles Vyvyan[1][2]

Note

  1. ^ Court Circular, 13 giugno 2006
  2. ^ (EN) The London Gazette (PDF), n. 58010, 13 giugno 2006, p. 8073. URL consultato il 14 ottobre 2008.