Curatore fallimentare Giovanni Ciampitti (1935-1942)[2]
SFAP (1915-1935)
Lunghezza
37,6 km
Scartamento
950 mm
Elettrificazione
1200 V CC
Ferrovie
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La ferrovia Agnone–Pescolanciano era una linea ferroviaria a scartamento ridotto che collegava Agnone con Pescolanciano passando per Pietrabbondante in Molise. Fu distrutta nel 1943 dai guastatori nazisti e mai più ricostruita.
Indice
1Storia
2Caratteristiche
2.1Percorso
3Materiale rotabile
4Note
5Bibliografia
6Altri progetti
7Collegamenti esterni
Storia
La costruzione della linea ferrata venne chiesta dalle popolazioni locali agnonesi con lo scopo di rompere l'isolamento delle aree dell'Alto Molise sin dall'inizio del secolo XX. Il progetto, redatto dall'ingegnere agnonese Federigo Sabelli, e fortemente voluto e sostenuto specialmente dai cittadini di Agnone, tra cui il Dr. Giuseppe Maria d'Onofrio e Venanzio Gamberale, venne concesso nel 1911 alla Società anonima per azioni Agnone-Pietrabbondante-Pescolanciano in Agnone[3], ed autorizzato l'esercizio con trazione elettrica; fu aperta al traffico il 6 giugno 1915[4] dalla Società per la Ferrovia Agnone-Pescolanciano (SFAP) a cui il concessionario originario aveva trasferito la concessione[5]. La linea aveva caratteristiche spiccate di ferrovia di montagna superando in qualche punto anche i 1.100 m s.l.m. La gestione venne assunta in seguito dalla concessionaria SAM (Società Automobilistica Molisana)[1].
La ferrovia svolse servizio viaggiatori e merci in piccole partite fino alla seconda guerra mondiale. Realizzava anche la coincidenza con i treni della linea Sulmona–Isernia nella stazione di Pescolanciano. Venne distrutta nel settembre del 1943 dai guastatori tedeschi in ritirata che ne minarono tutte le opere d'arte distruggendone in maniera capillare le infrastrutture. A causa dei gravi danni subiti non ne venne prevista più la ricostruzione[6].
Caratteristiche
La linea era lunga 37,6 km, a binario unico, scartamento ridotto (950 mm) e trazione elettrica a corrente continua e tensione di 1200 volt. La pendenza massima era del 42 per mille, il raggio minimo di 40 metri. Tutta la linea era ad un'altitudine superiore ai 600 m sul livello del mare, toccando l'apice al valico di Rocca Tamburri (1111 m)[7].
^ Alessandro Tuzza, Prospetto cronologico dei tratti di ferrovia aperti all'esercizio dal 1839 al 31 dicembre 1926, su trenidicarta.it. URL consultato il 27 novembre 2018.
^Atti parlamentari della Camera dei Deputati; seduta pomeridiana del 25 settembre 1951: risposta del Ministro dei trasporti Malvestiti all'interpellanza dell'on. Sammartino.
^Ferrovia Pescolanciano-Agnone - Ferrovie abbandonate, su ferrovieabbandonate.it. URL consultato il 5 dicembre 2020.
^Stazione Agnone con Officina e Rimessa, su lerotaie.com.
^abc Molisealberi, Il Torrente Verrino, su molisealberi.com, 19 marzo 2014. URL consultato il 5 dicembre 2020.
^(IT) Google Maps, su Google Maps. URL consultato il 5 dicembre 2020.
^abCoi binari fra le nuvole ….. ad incrociare la Pescolanciano-Agnone, su Altosannio magazine. URL consultato il 6 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale l'11 aprile 2021).
Bibliografia
Federigo Sabelli, Relazione sul progetto della ferrovia economica Agnone-Pescolanciano, Agnone, Tipografia Sannitica, 1907.[1]
Fabrizio Minichetti, SFAP: Società Ferroviaria Agnone Pescolanciano 1915-1944, Editrice Le rotaie.
Piero Muscolino, Uno sguardo alle altre ferrovie d'Abruzzo e Molise scomparse, in Renzo Gallerati (a cura di), La ferrovia elettrica Penne-Pescara 1929-1963, Montesilvano, Grafica SiVA, 2008, p. 115.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
Mappa della ferrovia dismessa, su ferrovieabbandonate.it.
Franco Valente, Il Molise che sogno: Agnone: “Ru strasciòine”, un treno che non c’è più. Immagini e note sulla ferrovia scomparsa Agnone-Pescolanciano, su francovalente.it.
Cento anni fa l’Opera Grande degli agnonesi, su ecoaltomolise.net.
Coi binari fra le nuvole ….. ad incrociare la Pescolanciano-Agnone, su altosannio.it. URL consultato il 6 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale l'11 aprile 2021).