Conquista di Tunisi (1574)
Conquista di Tunisi parte Guerre ottomano-asburgiche | |||
---|---|---|---|
La flotta ottomana attacca Tunisi a La Goletta nel 1574. | |||
Data | 12 luglio - 13 settembre 1574[1] | ||
Luogo | Tunisi | ||
Esito | Decisiva vittoria ottomana | ||
Schieramenti | |||
| |||
Comandanti | |||
| |||
Effettivi | |||
| |||
Perdite | |||
| |||
Voci di guerre presenti su Wikipedia | |||
Manuale |
V · D · M | |
---|---|
XV secolo Canarie (1402-1496) - Guinea (1478) Marocco (1497) XVI secolo Marocco (1920-1926) - Marocco (1957-1958) |
La conquista di Tunisi del 1574 stabilì la conquista definitiva di Tunisi da parte dell'Impero ottomano a scapito dell'Impero spagnolo. Fu un evento di grande importanza nella decisione che il Nord Africa sarebbe stato sotto il dominio dei musulmani anziché dei cristiani e la fine della Conquista spagnola del Nord Africa iniziata sotto il regno di Isabella I di Castiglia e Ferdinando II di Aragona.[3] La conquista di Tunisi del 1574 "segnò la dominazione ottomana del Maghreb cento-orientale".[4]
Antefatto
Tunisi era stata inizialmente conquistata dagli ottomani guidati da Hayreddin Barbarossa nella conquista di Tunisi del 1534. Tuttavia, l'obiettivo dell'imperatore del Sacro Romano Impero, Carlo V era la riconquista ottenuta appena un anno dopo e vi pose, come suo vassallo, il sovrano hafside Muhammad V. Il Bey di Algeri Uccialì pascià conquistò Tunisi nel 1569 per l'Impero Ottomano, ma all'indomani della vittoria cristiana nella Battaglia di Lepanto del 1571 Don Giovanni d'Austria riuscì a prendere Tunisi nel mese di ottobre 1573.[3][5]
Conquista di Tunisi
Nel 1574, Guglielmo d'Orange e Carlo IX, attraverso il suo ambasciatore pro-ugonotti, François de Noailles vescovo di Dax, cercarono di ottenere il sostegno del sovrano ottomano Selim II al fine di aprire un nuovo fronte contro il re spagnolo Filippo II.[6] Selim II inviò un messaggero, che cercò di mettere gli olandesi in contatto con i ribelli moriscos della Spagna e i pirati di Algeri.[7] Selim, inoltre, inviò una grande flotta ad attaccare Tunisi nell'autunno 1574, per ridurre la pressione spagnola sugli olandesi.[7]
Nella battaglia di La Goleta, Selim II radunò una flotta fra 250 e 300 navi da guerra con circa 75.000 uomini.[8] La flotta era comandata da Koca Sinan Pascià e Uccialì.[9] La flotta si unì alle truppe inviate dai governatori di Algeri, Tripoli e Tunisi, raggiungendo una forza di circa 100 000 uomini.[8] L'esercito attaccò Tunisi e La Goleta, e il presidio di La Goleta, difeso da 7 000 uomini, cadde il 24 agosto 1574. Le ultime truppe cristiane, in un piccolo forte di fronte a Tunisi, si arresero il 3 settembre 1574[8] dopo 14 assalti dei turchi[10].
Don Giovanni d'Austria tentò di soccorrere gli assediati con una flotta proveniente da Napoli e dalla Sicilia ma fallì a seguito di una tempesta.[11] La corona spagnola, fortemente coinvolta nei Paesi Bassi e a corto di fondi, non riuscì a fornire aiuto in modo significativo.[11]
Cervantes partecipò a questi eventi come soldato, fra le truppe di Don Giovanni d'Austria che cercarono di salvare la città.[12] Egli sostenne che gli ottomani condussero 22 attacchi contro il forte di Tunisi, perdendo 25 000 uomini, mentre solo 300 cristiani rimasero in vita.[12] Scrisse sulla battaglia:
«Si en la Goleta y en el fuerte apenas había siete mil soldados, ¿cómo podía tan poco número, aunque más esforzados fuesen, salir a la campaña y quedar en las fuerzas, contra tanto como era el de los enemigos? ¿Y cómo es posible dejar de perderse fuerza que no es socorrida, y más cuando la cercan enemigos muchos y porfiados, y en su mesma tierra?»
«Se la Goleta e il forte, messi insieme, avevano appena 7.000 soldati, come avrebbe potuto un tale piccola forza, anche se risoluta, riuscire e tenere il possesso contro un esercito nemico così numeroso. E come era possibile aiutare una roccaforte non rifornibile, soprattutto quando era circondata da un esercito testardo e molto numeroso, e operante sul suo stesso terreno?»
(Cervantes, DQ I, 39.[12])
Abd al-Malik, il futuro re del Marocco, partecipò alla conquista di Tunisi dalla parte degli ottomani.[13]
Gabrio Serbelloni era il comandante del forte di Tunisi. Il generale di La Goleta, Don Pedro Portocarerro venne fatto prigioniero e inviato a Costantinopoli, ma morì lungo la rotta.[12] I soldati fatti prigionieri vennero impiegati come schiavi sulle galee turche.[12]
La battaglia sancì il definitivo dominio ottomano su Tunisi, ponendo fine alla dinastia hafside e alla presenza spagnola a Tunisi.[5]
Il successo degli ottomani nella battaglia di Goleta contribuì a ridurre la pressione spagnola sugli olandesi, portando ai negoziati per la Conferenza di Breda.[7] Dopo la morte di Carlo IX, nel maggio 1574, i contatti si indebolirono, anche se gli ottomani dissero di aver sostenuto la rivolta del 1575-1576, e istituirono un consolato ad Anversa (De Griekse Natie). Gli Ottomani fecero una tregua con la Spagna, e spostarono la loro attenzione al loro conflitto con la Persia nella guerra ottomano-safavide[7] La corona spagnola andò in bancarotta il 1º settembre 1575.[11]
Note
- ^ a b c Kenneth Meyer Setton, The Papacy and the Levant, 1204-1571: Vol.IV, Philadelphia, 1984.
- ^ Warfare and Armed Conflicts: A Statistical Encyclopedia of Casualty and Other Figures, 1492-2015, 4th ed..
- ^ a b The new Cambridge modern history R. B. Wernham, p.354
- ^ The Regency of Tunis and the Ottoman Porte, 1777-1814: Army and Government of a North-African Ottoman Eyâlet at the End of the Eighteenth Century by Asma Moalla, Routledge, 2004 ISBN 0-415-29781-8, p.3 [1]
- ^ a b [2]
- ^ The General Crisis of the Seventeenth Century - Google Boeken, su books.google.com. URL consultato il 18 marzo 2013.
- ^ a b c d Parker, p.61
- ^ a b c Cervantes In Algiers: A Captive's Tale - María Antonia Garcés - Google Boeken, su books.google.com. URL consultato il 18 marzo 2013.
- ^ Garcés, p.220
- ^ A. L. d'. Harmonville, "Dizionario delle date, dei fatti, luoghi ed uomini storici", 1846
- ^ a b c Garcés, p.221
- ^ a b c d e Garcés, p.222
- ^ The last great Muslim empires: history of the Muslim world by Frank Ronald Charles Bagley, Hans Joachim Kissling p.103ff
Bibliografia
- Geoffrey Parker, Lesley M. Smith The General crisis of the seventeenth century Routledge, 1978 ISBN 0-7100-8865-5
- María Antonia Garcés, Cervantes in Algiers: A Captive's Tale Vanderbilt University Press, 2005 ISBN 0-8265-1470-7
Voci correlate
V · D · M | |
---|---|
13º-14º | 1285 Kulaca Hisar · 1326 Bursa · 1328-1331 Nicea · 1333-1337 Nicomedia · 1365 Adrianopoli · 1385 Sofia · 1393 Tarnovo · 1394-1402 Costantinopoli |
15º | 1411 Costantinopoli · 1422 Costantinopoli · 1422-1430 Tessalonica · 1428 Golubac · 1440 Belgrado · 1440-41 Novo Brdo · 1448 Svetigrad · 1450 Kruja · 1453 Costantinopoli · 1455 Berat · 1456 Belgrado · 1461 Trebisonda · 1462 Mitilene · 1463 Jajce · 1464 Jajce · 1467 Kruja · 1470 Negroponte · 1474 Scutari · 1477-1478 Kruja · 1478-1479 Scutari · 1480 Rodi · 1481 Otranto |
16º | 1500 Cefalonia · 1517 Cairo · 1521 Belgrado · 1522 Knin · 1522 Rodi · 1529 Algeri · 1529 Vienna · 1531 Diu · 1532 Güns (Kőszeg) · 1532 Maribor · 1533-34 Corone · 1534 Tunisi · 1534 Baghdad · 1537 Clissa · 1537 Corfù · 1538 Diu · 1539 Castelnuovo · 1541 Buda · 1543 Nizza · 1543 Esztergom · 1548 Aden · 1548 Van · 1551 Tripoli · 1552 Mascate · 1552 Hormuz · 1552 Temesvár · 1552 Eger · 1556 Orano · 1559 Bahrein · 1563 Orano · 1565 Malta · 1566 Szigetvar · 1570-1571 Famagosta · 1570 Nicosia · 1574 Tunisi · 1578 Gvozdansko · 1592 Bihać · 1593 Sisak · 1596 Eger |
17º | 1601 Canissa · 1621 Chocim · 1638 Baghdad · 1663 Uyvar · 1664 Novi Zrin · 1648-1669 Candia · 1672 Kamenets · 1683 Vienna · 1684 Buda · 1684 Santa Maura · 1685 Érsekújvár · 1686 Buda · 1686 Pécs · 1688 Negroponte · 1688 Belgrado · 1690 Belgrado · 1695 Azov · 1696 Azov |
18º | 1711 Brăila · 1715 Nauplia · 1716 Corfù · 1716 Temeşvar · 1717 Belgrado · 1733 Baghdad · 1734-1735 Ganja · 1737 Očakov · 1739 Belgrado · 1788 Očakov · 1788 Khotin · 1789 Belgrado · 1789 Izmaïl · 1799 Al-Arish · 1799 Giaffa · 1799 Acri |
19º | 1801 Cairo · 1806 Belgrado · 1821 Patrasso · 1821-1822 Acropoli · 1821 Tripolitsa · 1822 Missolungi · 1823 Missolungi · 1825-1826 Missolungi · 1826-1827 Acropoli · 1828 Kars · 1828 Varna · 1854 Calafat · 1854 Silistra · 1854-1855 Sebastopoli · 1855 Kars · 1877 Pleven |
20º | 1912-13 Scutari · 1912-13 Adrianopoli · 1915 Van · 1915-1916 Kut · 1916-1919 Medina |
Sconfitte ottomane mostrate in corsivo |
V · D · M | |||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Territori | Reggenza di Algeri · Annaba · Barberia · Biserta · Cherchell · Mahdia · Orano · Rabat · Repubblica di Salé · Tétouan · Reggenza di Tripoli · Reggenza di Tunisi | ||||||||
Comandanti (Reis) |
| ||||||||
Diplomazia | Alleanza franco-ottomana · Trattato Stati Uniti-Tripoli (1796) · Trattato Stati Uniti-Tunisi (1797) · Trattato Stati Uniti-Tripoli (1805) · Trattato Stati Uniti-Algeri (1815) · Trattato Stati Uniti-Tunisi (1824) · Trattato Stati Uniti-Marocco (1836) | ||||||||
Battaglie e conflitti |
| ||||||||
Schiavitù | Trinitari · Lazzaristi · Redentoristi · Tratta barbaresca degli schiavi |