Colle di Pra Martino

Colle di Pra Martino
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Piemonte
Provincia  Torino
Località collegateVal Chisone
Val Lemina
Altitudine916 m s.l.m.
Coordinate44°32′40.56″N 7°09′51.48″E44°32′40.56″N, 7°09′51.48″E
Altri nomi e significatiPra Martino
Infrastrutturaasfalto
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Colle di Pra Martino
Colle di Pra Martino
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Il Colle di Pra Martino, detto anche Pra Martino, (916 m[1]) è un passo che collega la bassa Val Chisone alla Val Lemina in Piemonte. Il colle è anche base per escursioni ai monti Pianas (1042 m) e Rocciacotello (1035 m).

Descrizione

Fin dal passato è stato un luogo di collegamento tra Villar Perosa[2] ed il comune di S. Pietro Val Lemina, attraverso il piccolo colle omonimo. Oggi è famoso soprattutto per gli sportivi, in quanto meta ciclistica apprezzata proprio per la possibilità di collegamento con la Val Lemina e la Valle di Grandubbione (comune di Pinasca). Inoltre i numerosi sentieri, soprattutto verso S. Gouliardo, la Fraita e S. Benedetto, sono apprezzati anche dagli amanti della corsa, del softair, del cavallo e, in inverno, per il fondo e le passeggiate con le ciaspole.

Ciclismo

Stefano Garzelli, protagonista di giornata e autore di una fuga di oltre 130 km (di cui 100 in solitaria)

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La salita di Pra Martino è stata inserita come Gran Premio della Montagna di 2ª categoria per la prima volta nella storia del Giro d'Italia il 19 maggio 2009, in occasione della 10ª tappa; la Cuneo-Pinerolo. La frazione di gara, che con i suoi 262 km è stata la più lunga dell'edizione del centenario, avrebbe dovuto ripercorrere la storica tappa vinta in solitaria nel 1949, con 192 chilometri di fuga, da Fausto Coppi su Gino Bartali.

Problemi di transito in alta montagna e difficoltà con le frequenze radio in Francia hanno imposto la modifica del tracciato facendo saltare il lungo sconfinamento in territorio transalpino, e sostituendo il passaggio sui colli della Maddalena, del Vars, dell'Colle dell'Izoard e del Monginevro con i valichi del Colle del Moncenisio e del Sestriere, l'ascesa di Pra Martino, lo scollinamento a San Maurizio e l'attraversamento del centro storico di Pinerolo. La tappa è stata vinta da Danilo Di Luca che, avvantaggiatosi sull'erta finale di Via Tosel, è riuscito a precedere di una decina di secondi sul traguardo i suoi diretti inseguitori.

Il Tour de France è transitato a Pra martino per la prima volta nell'edizione del 2011[3], durante la 17ª tappa Gap-Pinerolo di 179 km, vinta per distacco dal norvegese Edvald Boasson Hagen.

Lista delle tappe transitate a Pra Martino:

Giro d'Italia

Profil for 17. etape
Profil for 17. etape
Edizione Tappa Percorso km Vincitore di tappa
2009 (19 maggio) 10ª Cuneo-Pinerolo 262 Bandiera dell'Italia Danilo Di Luca

Tour de France

Edizione Tappa Percorso km Vincitore di tappa
2011 (20 luglio) 17ª Gap-Pinerolo 179 Bandiera della Norvegia Edvald Boasson Hagen

Storia

Il vecchio albergo
  • Nel quadro delle iniziative di sviluppo che la famiglia Agnelli attuò in Val Chisone, in corrispondenza del valico fu realizzato negli anni Venti del Novecento un albergo[4], ed il colle venne collegato al fondovalle con una strada.[5] L'albergo è stato poi abbandonato ed è diventato con il tempo sede di raduni non autorizzati e rave party.[6]

Folklore

  • Al colle è legata una leggenda secondo la quale nella zona vissero il brigante Barabio Cotello (o Barabicio), dal quale deriverebbe il nome del monte Rocciacotello (o "Rocca Coltello"), in omaggio alla specialità del criminale, richiamata anche nell'aspetto morfologico delle rocce che celavano il suo nascondiglio, e dei misteriosi soldati che una tradizione ed il toponimo locale "Camp d'arlanda", liberamente interpretato, vogliono irlandesi[7]. Il loro fortino, sorto presso il colle, sarebbe stato costruito con i pali rubati dai vigneti di S.Pietro Val Lemina.

Note

  1. ^ Georges Rossini, Valichi stradali d'Italia. Catalogo di 4000 valichi italiani classificati per regione, per ordine alfabetico e per quota, Ediciclo Editore, 2001, p. 25. URL consultato il 30 luglio 2020.
  2. ^ AA.VV., La valli di Pinerolo, in Piemonte (non compresa Torino), collana Guide rosse, Touring Editore, 1976, p. 373. URL consultato il 21 ottobre 2020.
  3. ^ Grande pubblico a Pinerolo dove trionfa Boasson Hagen e Veckler mantiene la maglia gialla. Contador attacca, ma non basta, Basso in crisi, su provincia.torino.gov.it. URL consultato il 21 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 23 ottobre 2020).
  4. ^ Augusto Ciuffetti, Casa e lavoro: dal paternalismo aziendale alle "comunità globali" : villaggi e quartieri operai in Italia tra Otto e Novecento, Giada, 2004, p. 146. URL consultato il 4 marzo 2021.
  5. ^ AA.VV., Torino rivista mensile municipale, p. 213. URL consultato il 4 marzo 2021.
  6. ^ Un altro rave sul colle di Pra Martino, in CronacaQui, 11 febbraio 2020. URL consultato il 4 marzo 2021.
  7. ^ Luca Prot, La maledizione di Pra Martino (PDF), in L'Eco del Chisone. URL consultato il 21 ottobre 2020.

Bibliografia

Cartografia
  • 6 - Pinerolese Val Sangone, scala 1:25.000, ed. Fraternali
  • 17 - Torino Pinerolo e Bassa Val di Susa, scala 1:50.000, ed. IGC - Istituto Geografico Centrale

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