Brumista

Brumista davanti alla basilica di Sant'Ambrogio a Milano, fine XIX secolo

Brumista designa il vetturino delle carrozze trainate da cavalli utilizzate per il trasporto pubblico, mestiere ormai pressoché scomparso[1].

Etimologia e specificità

Il vocabolo deriva dalle carrozze "Brougham"[2], vocabolo talora trascritto "Broom" e pronunciato come "Brum", da cui il sostantivo "brumista" per il relativo conducente.

Secondo altra fonte, peraltro riferita alla sola realtà lombarda da cui il termine è accreditato provenire[3], il termine brumista deriva dal fatto che i conducenti di carrozze pubbliche "indossando mantelli scuri, stagliavano la loro figura nella notte, come un'ombra nebbiosa e caliginosa"[4].

Il mestiere di brumista, come quello affine di postiglione (i termini talora sono utilizzati come sinonimi), scomparve gradualmente con il diffondersi dei veicoli a motore in sostituzione di quelli trainati da cavalli, e divenendo taxista.

Note

  1. ^ Pierluigi Panza, Il brumista? Figura ottocentesca che ha fatto epoca, Corriere della Sera del 21 dicembre 1995.
  2. ^ Brumista, su www.gadda.ed.ac.uk. URL consultato l'11 dicembre 2023.
  3. ^ Cocchiere - Treccani, su Treccani. URL consultato l'11 dicembre 2023.
  4. ^ Sito info2015expo: una divisa per i taxisti.

Bibliografia

  • Giovanni Barrella, El sogn d'on brumista: tre atti e sei quadri, Editore La Prora, 1936
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