Bifrǫst (o anche Bilrǫst) è, nella mitologia norrena, il ponte dell'arcobaleno, che unisce la terra alla dimora degli dei, Ásgarðr. Assai robusto, ogni giorno gli dei lo percorrono per riunirsi a consiglio. È formato da tre colori, uno dei quali, il rosso, rappresenta il fuoco che arde. Il suo nome significa probabilmente "via tremula" o "via dei colori". È chiamato anche Ásbrú, "ponte degli Asi". Così viene citato nel poema eddico Grímnismál:
(NON)
«Askr Yggdrasils, hann er æztr viða, en Skíðblaðnir skipa, Óðinn ása, en ióa Sleipnir, Bilröst brúa, en Bragi skálda, Hábrók hauka, en hunda Garmr.»
(IT)
«Il frassino Yggdrasill è il migliore tra gli alberi, Skíðblaðnir tra le navi, Óðinn tra gli Æsir, e tra i cavalli Sleipnir, Bilröst tra i ponti e Bragi tra gli scaldi, Hábrók tra i falchi e tra i cani Garmr.»
(Edda poetica - Grímnismál - Il discorso di Grímnir XLIV)
In questo poema Grímnir (Odino sotto mentite spoglie) fornisce al giovane Agnarr la conoscenza cosmica, inclusa la nozione che Bilröst è il migliore dei ponti.[1]
Bifrǫst è sorvegliato dal dio Heimdallr, pronto ad avvertire gli dei dell'avvento del Ragnarǫk, la fine del mondo. Allora il ponte crollerà, quando i Múspellsmegir lo cavalcheranno per raggiungere il cielo.
Nelle antiche leggende norrene esso viene descritto come instabile, mosso e luminoso e ha tre colori: verde, rosso e azzurro. Questo è un chiaro riferimento all'aurora boreale.
Note
^(EN) Larrington, Carolyne (Trans.) (1999), The Poetic Edda, Oxford World's Classics, ISBN 0-19-283946-2. p. 44
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